di Lidia Santanelli
3D Liceo Scientifico - opz. Scienze Applicate
Il 25 novembre di ogni anno si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Per quanto siano passati poco più di vent’anni dalla sua istituzione, e quindi si potrebbe sperare in una situazione migliore, in realtà solo in quest’anno sono più di cento le vittime di femminicidio, un numero troppo alto per considerare il problema in fase di miglioramento.
Proprio pochi giorni prima di questa giornata, la storia di una vittima in particolare ha scosso l’Italia: quella di Giulia Cecchettin, una giovane ragazza di cui si erano perse le tracce. Dopo una settimana in cui tutti speravano in una fine diversa, Giulia è stata ritrovata senza vita.
Dopo questo evento non è stato un caso l’aumento di telefonate al numero per le emergenze di questo tipo. E’ da anni che esiste il numero verde 1522 specifico per le richieste di aiuto delle vittime di violenza e stalking. Il ritrovamento del corpo di Giulia ha scosso talmente gli animi, che molte donne hanno avuto il coraggio di chiamare per chiedere aiuto per loro o per persone a loro vicine.
La violenza sulle donne non è solo fisica, ma può essere anche psicologica. Subire violenza non è solo subire percosse e aggressioni in generale, ma anche ricevere divieti e imposizioni da parte di chi ha atteggiamenti morbosi nei confronti delle vittime. Molti di questi atteggiamenti sono dovuti a una cultura patriarcale, ovvero una cultura dove la figura maschile ha più potere e libertà rispetto a quella femminile. Molte donne stanno lottando sempre di più per provare ad annullare questa differenza di potere.
Bisogna dire basta!!!! Noi donne dobbiamo denunciare immediatamente ogni eventuale fatto senza avere paura, e tutti gli uomini che si sentono distanti da questa cultura dovrebbero riconoscere l’anomalia di queste dinamiche e intervenire dando supporto alle vittime.
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