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AC Scuola Montessori APS

NOTTURNO

di Andrea Fundarò

ex studente Liceo Classico


Cala giù da le stelle la cieca notte,

allor che ne l’orizzon mòre ‘l pianeta

che tutto fa ridere l’Orïente,

e dorme, che‘ viandanti sempre inghiotte,

il ventre de la terra, e s’accheta  

tra‘ monti il mormorevole torrente:

taccion le selve, le balze, le valli,

de la campagna i faticosi calli.


Non odi greggi belar, mugghiare armenti,

il cinghial arrotando le larghe sanne  

come lëone ruggir, serrando ‘l grifo;

non d’augellin i soavi accenti,

non il lupo urlar de l’avide canne,

non mandra gemere pel crudo tifo:

posan le pecchie e tutti gli animai,  

restan i gru di cantar i loro lai.


Specchio del cielo si colora il mare,

ove cullato da l’onde il pilotto

l’Orsa riguarda e l’antico Orione;

pare il sonno anzi l’ostello basciare  

del pellegrin gli occhi, che già ‘l fagotto

apparecchiar intende, e ‘n su l’arcione

cavalcando l’errante cavalliero 

traboccar del spumante destriero.


Ma non me il sonno a’ suoi ceppi ‘nferra,

però che un pensier mi visita e ‘ngombra

contro che non ho lena di far la guerra.




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