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Campo scuola a Praga

  • Redazione
  • 6 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

di Brando Capuano

5D Liceo Scientifico opzione scienze applicate


Il 17 marzo di quest'anno quattro classi sono partite per un viaggio di cinque giorni a Praga, la capitale della Repubblica Ceca. Ad accompagnare le classi erano presenti le professoresse Gigliotti, Schio, Modica e Gragnaniello.

Alloggiando all'hotel Olšanka, situato nel quartiere di Žižkov, abbiamo avuto modo di visitare la città di Praga, assaggiando piatti tipici e recandosi in posti caratteristici ed incantevoli.

Il primo giorno, accompagnati da una guida locale, abbiamo fatto un giro generale per le strade della città, soffermandoci in particolare alla testa di Kafka (una statua con movimentazione meccanica), e alle farfalle di Černý, opera realizzata per rendere omaggio ai piloti cecoslovacchi che hanno combattuto nella Royal Air Force britannica durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ci siamo poi recati nel quartiere ebraico di Praga e nella Città Vecchia: siamo rimasti stupiti dalla Piazza dove è presente il famoso Orologio astronomico, che ogni ora inscena il "Corteo degli Apostoli", un meccanismo che, allo scoccare dell’ora mette in movimento le figure rappresentanti i dodici apostoli, che scorrono da sinistra verso destra. Nel quartiere ebraico abbiamo anche assaggiato i piatti tipici di Praga, come la zuppa all'aglio, il gulash con gnocchi di pane e gli gnocchetti di maiale e cavolo. 

Il giorno a seguire abbiamo visitato La Torre dei Libri di Praga: una pila enorme di libri che, grazie ad un effetto ottico sembrano infiniti, e La Torre delle Polveri, insieme al vicino Ponte Carlo.

Le esperienze più belle che abbiamo fatto sono di sicuro il giro in battello sul fiume Moldava, e la visita al Castello di Praga e all’adiacente Vicolo d'Oro, una celebre stradina di Praga caratterizzata da una fila di 11 edifici variopinti.

Esperienze come queste sono importantissime, non solo per la formazione di noi studenti, ma anche per favorire l’interscambio culturale tra i giovani cittadini di paesi differenti, cosa che negli ultimi anni è divenuta di fondamentale importanza, dato l’incremento delle spinte nazionalistiche in molti paesi, e la conseguente paura/disprezzo nei confronti di chi viene da un altro paese. 

Viviamo in un’epoca paradossale, mai come oggi siamo connessi, eppure tanti paesi si stanno chiudendo su se stessi, cresce la diffidenza verso ciò che è “diverso”, si invoca l’identità nazionale come scudo, e spesso si dimentica che nessuna cultura è mai esistita entrare in contatto con altre culture.

Progetti come il campo scuola e l’Erasmus sono perfetti per contrastare il fenomeno della nazionalizzazione, favorendo la globalizzazione, con la speranza che un giorno ci si possa sentire tutti figli della stessa terra, uniti per far fronte ai problemi comuni.



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