EUROVISION SONG CONTEST: UN VIAGGIO TRA LA MUSICA E LA SUA STORIA
- Redazione
- 7 giu
- Tempo di lettura: 3 min
di Aurora Tassone
5C Liceo scientifico opzione Scienze Applicate
L’Eurovision Song Contest è uno degli eventi musicali più seguiti al mondo. Ogni anno, milioni di persone si collegano per assistere a questo spettacolo internazionale, nel quale i Paesi europei, e non solo, si sfidano a colpi di musica, luci, colori e performance originali. Ma cos’è davvero l’Eurovision? Oggi vi racconterò un po’ la sua storia e quello che è successo nell’ultima edizione.
L’Eurovision nasce nel 1956 grazie all’Unione Europea di Radiodiffusione (EBU), con l’obiettivo di unire i popoli europei dopo la Seconda guerra mondiale attraverso la musica e la televisione. L’idea era semplice ma ambiziosa: creare un festival canoro in cui ogni Paese partecipante potesse presentare una propria canzone originale, trasmessa in diretta contemporaneamente in tutta Europa. La prima edizione si è svolta a Lugano, in Svizzera, e vi parteciparono solo 7 Paesi. Oggi, invece, le nazioni in gara sono più di 40, comprese alcune che non appartengono geograficamente all’Europa.
Nel corso degli anni, l’Eurovision è cambiato molto. All’inizio si trattava di un semplice manifestazione musicale, con cantanti eleganti e melodie romantiche. Oggi è un vero spettacolo televisivo globale, con scenografie spettacolari, effetti speciali, costumi fantasiosi e stili musicali di ogni tipo. Ogni Paese partecipante porta una canzone originale di massimo 3 minuti. L’artista o il gruppo che la interpreta può essere scelto attraverso un festival nazionale, come succede in Italia con il Festival di Sanremo, oppure tramite una selezione interna dell’emittente televisiva nazionale. Dopo le due semifinali, si arriva alla finale, dove si sfidano circa 26 Paesi. La classifica finale si basa su due voti: quello della giuria (formata da esperti musicali di ogni Paese) e quello del televoto del pubblico da casa. Questo sistema a volte crea grandi sorprese e anche qualche polemica. L’Italia, dopo anni di assenza, è tornata a partecipare all’Eurovision nel 2011 e da allora ha ottenuto buoni risultati. Il nostro Paese ha vinto tre volte: nel 1964 con Gigliola Cinquetti, nel 1990 con Toto Cutugno e nel 2021 con i Måneskin, che hanno portato una ventata di rock e originalità. L’ultima edizione dell’Eurovision si è svolta a Basilea, in Svizzera, dal 13 al 17 maggio 2025. La Svizzera ha ospitato il concorso perché l’anno precedente aveva vinto con Loreen, che ha trionfato per la seconda volta nella sua carriera, ed il vincitore di questa edizione è stato JJ, rappresentante dell’Austria, con la canzone “Wasted Love”. La canzone ha colpito il pubblico per la sua originalità, il messaggio profondo legato alla scoperta di sé e la capacità di unire più generi musicali: pop, lirica e rap.
L’Italia ha partecipato con Lucio Corsi, cantautore toscano, che ha portato la canzone “Volevo essere un duro”. La sua performance è stata apprezzata sia dalla giuria che dal pubblico. Alla fine, l’Italia si è classificata al quinto posto, confermando l’ottima qualità artistica dei nostri rappresentanti degli ultimi anni.
L’Eurovision non è solo un concorso musicale. È anche uno specchio della società, un evento che mostra le differenze culturali, ma anche i valori comuni dei Paesi europei: la voglia di esprimersi, di raccontare storie, di abbattere i pregiudizi attraverso l’arte. Ogni anno, l’Eurovision porta sul palco temi importanti: identità di genere, pace, uguaglianza, diritti civili. A volte lo fa in modo diretto, altre volte attraverso simboli e parole. In ogni caso, resta uno degli eventi più seguiti e discussi, soprattutto tra i giovani. Anche le polemiche fanno parte del gioco. Ci sono sempre critiche per il sistema di voto, per i costumi esagerati o per la presenza di artisti che sembrano più attenti allo show che alla musica. Ma, proprio per questo, l’Eurovision continua a far parlare di sé.
Perché è molto più di una semplice gara musicale. È un evento che unisce nazioni diverse attraverso la forza della musica. È un palco dove ognuno può portare la propria voce, il proprio stile e il proprio messaggio. Tra performance indimenticabili, sorprese, scandali e canzoni che restano in testa per mesi, ogni edizione ci ricorda che l’arte può essere un ponte tra le persone. E anche se i gusti musicali sono diversi, l’Eurovision ci insegna che la vera bellezza è nella diversità. Per questo, ogni anno, milioni di spettatori continuano a cantare, a discutere e a emozionarsi insieme. Perché l’Eurovision non è solo un concorso: è un momento di festa, di confronto e di libertà.

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