INTERVISTA A LAURA GESSNER
- AC Scuola Montessori APS
- 13 apr
- Tempo di lettura: 3 min
della Redazione
Il 30 marzo 2025 l’Associazione Culturale “Scuola Montessori” APS ha organizzato l’evento “VOX FOR PAX”, con il “Laura Gessner Trio”: una serata indimenticabile all'insegna del Jazz e della solidarietà, per contribuire al progetto della Parrocchia S. Ippolito di Roma - "Sostieni una comunità in Palestina, Parrocchia di Jenin in Cisgiordania".
Non potevamo, dunque, farci sfuggire l’occasione di intervistare la protagonista della serata: Laura Gessner.
Qual è stato il suo percorso artistico?
Il canto è stato da sempre la mia grande passione. Mia madre raccontava che già a 4 anni cantavo “ Le mille bolle blue” saltando sul letto!
Poi a 14 anni ho voluto imparare a suonare la chitarra ma per accelerare i tempi ho chiesto a un compagno di classe -che suonava e cantava già bene- qualche lezione. All’inizio, mio padre noleggiò una chitarra, per essere certo che non fosse un capriccio… e da quel momento, le sere trascorrevano in camera mia, a provare e riprovare gli accordi, per poter cominciare a cantare accompagnandomi da sola. Non c’era per me soddisfazione più grande!
Ho continuato così, imparando qualche nuovo accordo qua e là e nelle serate tra amici mi chiedevano di portare la chitarra. Ornella Vanoni e Joan Baez sono state le mie prime muse ispiratrici. Ancora non potevo sapere che trent’anni dopo (!) avrei cominciato a scrivere canzoni, diventando cantautrice…
Quando e perché si è appassionata al Jazz?
Durante gli anni del liceo, studiavo ascoltando pezzi di jazz che i miei zii registravano nei loro numerosi viaggi negli USA e così, quasi senza accorgermene, ho assimilato i più celebri brani che si ascoltavano nei jazz club di New Orleans (Duke Ellington, Count Basie, Monk, Chet Baker, Miles Davis….). Anche stavolta, non potevo sapere che questo ascolto passivo avrebbe portato i suoi frutti ben due decenni più tardi… Meravigliosamente sorprendente, questa nostra Vita!
Come spiegherebbe alle giovani generazioni cos’è il Jazz? E qual è la storia di questo genere musicale?
Per i giovani che ancora non la conoscono, la musica jazz, nata nello Stato della Louisiana nel XIX secolo, trae origine dall'esperienza afroamericana, profondamente influenzata dalle esperienze di schiavitù, dall'abbraccio del cristianesimo e dalle tradizioni spirituali africane, portate nelle Americhe. I tratti fondamentali di questa musica sono il dolore, la resilienza e la speranza: nati con gli spiritual e con la musica gospel, hanno trovato la loro strada proprio nel cuore e nell'anima del jazz. Le caratteristiche peculiari del Jazz sono: l’ improvvisazione, la grande libertà di espressione degli strumenti solisti e il ritmo, basato essenzialmente sul sincopato.
Cosa consiglierebbe a chi volesse intraprendere la sua carriera? Quali studi, quali esperienze?
Per chi volesse avvicinarsi al canto jazz, prima di tutto consiglierei di ascoltare ripetutamente le registrazioni delle più note cantanti jazz americane (Ella Fitzgerald, Anita O’ Day, Nina Simone, Sarah Vaughan…) e in questo senso Youtube ci è di immenso aiuto. Subito dopo, studiare canto jazz presso un valido insegnante (in molte città ci sono ottime scuole di musica jazz) e ascoltare i consigli di chi è più avanti nella strada.
Così è stato anche per me: vent’anni dopo la scuola, in una serata tra amici, c’era un pianista che suonava brani a me familiari: spesso non conoscevo neppure i titoli, ma avvicinandomi a lui, li cantavo, uno dopo l’altro…La cosa stupì me stessa, prima ancora degli ospiti!
Fu in quel periodo che decisi di cercare un pianista che mi facesse da maestro di repertorio, in modo da assemblare tutti i brani che già conoscevo, provandoli per stabilire le varie tonalità e aggiungendone via via di nuovi. Dopo 5 anni di questo lavoro per me molto stimolante, ho formato una Band e ho cominciato a propormi in alcuni locali milanesi . Parallelamente, ho avvertito la necessità di uno studio sulla voce, per completare il mio percorso e così ho fatto: altri tre anni con una bravissima insegnante che mi ha aperto orizzonti nuovi sulle nostre potenzialità canore. A quel punto ho continuato a cantare, conoscendo via via nuovi musicisti e dando vita a nuovi gruppi, con formazioni diverse a seconda delle circostanze. Ho avuto la grande fortuna di essere contattata da una serie sempre crescente di Onlus, che attraverso i nostri concerti organizzano una raccolta fondi per le varie Associazioni. Da 25 anni alterno questi concerti ad altri in club o in case private, ricavando una gioia e una senso di pienezza difficilmente descrivibili!
Perché la cosa più importante di tutte, resta una sola, la Passione: con quella, tutte le porte si possono aprire…
Grazie per la sua disponibilità e ancora complimenti per il suo successo.

Comments