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La Voce dei giovani

AC Scuola Montessori APS

di Assia Mirtilla Rojas Auccapina

4A Liceo Scientifico - opz. Scienze Applicate


La libertà di espressione e di parola è uno dei diritti fondamentali riconosciuti a livello internazionale: consente agli individui di esprimere le proprie idee, opinioni e sentimenti senza timore di repressione o punizione. Questo diritto è sancito in molti articoli di Costituzioni e Convenzioni, basti ricordare il 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Tuttavia, la sua applicazione varia notevolmente da Stato a Stato, e le nuove generazioni si trovano spesso in prima linea nella lotta per difendere e ampliare questo diritto. Nell'ultimo periodo, i giovani hanno dimostrato un crescente interesse e impegno per questioni sociali e politiche, utilizzando anche le piattaforme digitali per esprimere le proprie opinioni e mobilitarsi per il cambiamento. La libertà di espressione è diventata un tema centrale nei loro discorsi e nelle loro azioni, e molti di loro vedono in questo diritto un mezzo essenziale per affrontare le ingiustizie e promuovere il progresso sociale. Un esempio emblematico di giovane attivista è Greta Thunberg, la giovane svedese che ha catalizzato l'attenzione mondiale sulla crisi climatica. Attraverso il suo movimento, "Fridays for Future", Greta ha incoraggiato milioni di studenti in tutto il mondo a scendere in piazza e a chiedere azioni concrete contro il cambiamento climatico. Greta ha dichiarato: "Non possiamo più rimanere in silenzio, la nostra casa è in fiamme, e abbiamo bisogno che i nostri leader ascoltino le voci dei giovani”. La determinazione di questa giovane e la sua capacità di esprimere le proprie preoccupazioni senza paura di critiche hanno ispirato una generazione intera. Altri giovani attivisti, come Malala Yousafzai, hanno invece sottolineato l'importanza dell'istruzione e della libertà di parola. Malala, che ha rischiato la vita per difendere il diritto all'istruzione per le ragazze in Pakistan, ha affermato: "Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo". La sua storia dimostra che la libertà di espressione è fondamentale non solo per il singolo, ma anche per il progresso collettivo. Negli ultimi anni, anche in Italia, il crescente numero di femminicidi ha scosso l'opinione pubblica, portando a una presa di coscienza collettiva sulla necessità di affrontare la violenza di genere. Le manifestazioni che si sono susseguite hanno visto la partecipazione di migliaia di donne e uomini, uniti da un comune desiderio di giustizia e cambiamento. In questo contesto, la libertà di espressione si è rivelata un potente strumento di denuncia e sensibilizzazione. Le proteste, come quelle in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, sono momenti in cui le voci delle persone si uniscono per mettere in luce le ingiustizie subite dalle donne. Attraverso slogan, cartelloni e performance artistiche, i partecipanti comunicano il loro dissenso verso una cultura patriarcale che spesso minimizza o ignora la gravità della violenza di genere. Inoltre, i social media hanno amplificato questa libertà, permettendo la diffusione di informazioni e testimonianze che altrimenti potrebbero rimanere inascoltate. Hashtag come #MeToo e #NonUnaDiMeno hanno dato vita a movimenti globali che incoraggiano le donne a raccontare le proprie esperienze e a unirsi nella lotta contro la violenza e il patriarcato. Questa condivisione di storie personali ha avuto un impatto profondo, creando una rete di solidarietà e supporto tra le vittime e le attiviste. Tuttavia, la libertà di espressione in Italia ,come in tutto il mondo, non è priva di sfide. Ci sono stati casi di intimidazioni e aggressioni nei confronti di attivisti e giornalisti che hanno osato sollevare la voce contro le ingiustizie. La necessità di garantire spazi sicuri per l'espressione delle idee e promuovere un dialogo costruttivo, dove le opinioni possono essere espresse liberamente ma sempre nel rispetto degli altri, è quindi fondamentale. Le proteste contro il patriarcato e i femminicidi sono uno dei tanti esempi, di come questo diritto possa essere utilizzato per promuovere una società più giusta e equa. Dobbiamo continuare a difendere e valorizzare questo diritto, affinché ogni voce possa essere ascoltata e ogni storia possa essere raccontata.



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