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  • AC Scuola Montessori APS

QUELLA VIGILIA

di Francesco Luise

1F Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate


La bambina era davanti all’alta porta rossa. Non si muoveva. Non si sentiva nessun rumore. All’improvviso un gran frastuono accende la grande sala, quella celata dietro quell’altra porta rossa. Sulla facciata della casa, però, si ergeva una finestra, dalla quale la bambina poté vedere cosa accadeva all’interno: lampadari di notevoli dimensioni, ornati di materiali assai preziosi, pendevano dal soffitto e permettevano di far splendere tutti quei ninnoli, probabilmente risalenti a generazioni passate, che erano posizionati su quei mobili sontuosi, di legno massello, intarsiati con cura e decorati con motivi dorati.

Le pareti erano ricoperte da una carta da parati che presentava motivi geometrici dorati su fondo color verde foresta e poi erano presenti dei simboli in alcuni punti, che probabilmente rappresentavano lo stemma di quella famiglia.

Quella famiglia diede inizio alla festa con un banchetto ricchissimo, ricco di cibi che la bambina aveva solo potuto sognare. Quella sera, una sera gelida e nevosa di dicembre, era la sera del 25 Dicembre.

La bambina rimase lì ad aspettare che qualcuno si accorgesse di lei, fino a quando non scoccò la mezzanotte e le campane della cattedrale suonarono.

Allora i tre bambini che erano seduti al tavolo si alzarono e corsero verso quell’albero, situato in un’altra sala, che si riusciva a intravedere da una finestra posizionata su una delle due facciate laterali.

La bambina vide i tre cercare freneticamente qualcosa, e, successivamente, aprire con grande gioia delle scatole contenenti dei doni. Oltre ai giocattoli tenuti in mano dai suoi coetanei, la bambina notò quell’albero, un abete di un verde smeraldo, di prima scelta, ampiamente decorato con ghirlande. Vicino ad esso c’era un camino, un ampio camino, nel quale ardeva un grosso ciocco di faggio che emetteva una gran luce. Un membro della servitù si accorse della bambina, e il padrone di corsa liberò i cani, velocissimi, ma dall’olfatto non ben sviluppato.

La bambina corse fino a quando non inciampò in un vicolo buio e all’apparenza poco sicuro. Cercando riparo, la bambina si imbatté in una casa, l’unica in quel vicolo che emetteva un po’ di luce, e riuscì a vedere una giovane madre con un figlio che camminava con una canadese. Non erano presenti grandi lampadari o banchetti, solo un piccolo lumino sul tavolo e una pentola sul fuoco, che sembrava non contenere nulla. L'albero, invece, si vedeva che non era di qualità: poco decorato e leggermente rinsecchito. Nel piccolo caminetto erano presenti pochi legnetti, già bruciati in precedenza, che ardevano lentamente e non emettevano neanche una luce fioca.

Dato che per lei si era fatto tardi, la bambina si sdraiò davanti quella porta tutta rannicchiata e infreddolita, e si addormentò pensando ai Natali trascorsi con la madre, non sapendo che l’avrebbe rivista presto.



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