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RUGBY IN ITALIA: UNO SPORT CHE UNISCE PASSIONE E FRAGILITA'

  • AC Scuola Montessori APS
  • 13 apr
  • Tempo di lettura: 5 min

di Aurora Tassone

5C Liceo Scientifico - opz. Scienze Applicate


In Italia il rugby non è solo una disciplina sportiva, ma una comunità contenente emozioni, passioni, abbracci lunghi dopo il fischio finale e silenzi all'interno dello spogliatoio. Ad oggi questo sport ha conquistato migliaia e migliaia di telespettatori per la sua bellezza e per i suoi valori profondi che vengono trasmessi ogni giorno. É un gioco fatto di impatti violenti e regole molto ferree, ma anche di rispetto, vulnerabilità e legami profondi. In un paese dove il calcio è un punto di riferimento maggioritario, il rugby accresce il suo valore silenziosamente, costruendo storie composte da fragilità spesso ignorate. Questo sport si racconta attraverso chi lo vive davvero, sia dentro sia fuori dal campo. 


Ho avuto la possibilità di intervistare due alunni del liceo Maria Montessori, Riccardo Florenzani e Gaia Rorato, due atleti agonisti, che possono aiutare tutti noi a capire realmente i principi di questo prezioso sport.


- Cosa ti ha colpito del rugby rispetto ad altri sport?

Riccardo: “Nel rugby mi ha colpito principalmente lo spirito di squadra e il rispetto che c'è fra gli avversari.”

Gaia: “Il rugby riesce a creare un legame profondo tra i compagni di squadra perché ogni azione, ogni  passaggio e ogni meta è il risultato di un lavoro collettivo, ogni giocatore è un elemento fondamentale all’interno di una squadra che lavora come un'unica entità. Ogni partita è una sfida in cui ognuno ha il proprio ruolo, ma il successo dipende dalla collaborazione di tutti. Fortissimo è il rispetto reciproco tra i giocatori, sia all'interno della squadra che tra le squadre avversarie”.

 Qual è stato il momento più bello della tua carriera?

Riccardo: “Uno dei momenti più belli della mia carriera è stato sicuramente quest'anno quando ho esordito con la squadra seniores contro una squadra argentina.”

Gaia: “Il momento più bello è stato quando per la prima volta sono stata capitano della squadra durante una partita di campionato. Questo mi ha sicuramente incoraggiata e spronata a dare il massimo.”


- Il rugby ti ha aiutato anche mentalmente? 

Riccardo: “Il rugby mi ha aiutato molto mentalmente, soprattutto quando mi sento giù di morale e, appena entro in campo per allenarmi, è come se tutto scomparisse, come se i miei problemi non esistessero più.”

Gaia: “Personalmente, il rugby mi ha insegnato a non arrendermi, a mantenere la calma in situazioni difficili e a pensare sempre al collettivo prima che all’individuo. La gestione dello stress e la capacità di affrontare le difficoltà fanno parte del bagaglio mentale che questo sport mi ha dato. 

Bisogna costantemente rimanere concentrati, prendere decisioni rapide, anche sotto pressione e non mollare mai, anche quando la fatica sembra prendere il sopravvento, tutto questo sviluppa una mentalità forte.”


-Qual è il tuo ruolo in campo e quali sono le sue caratteristiche principali? E la vostra squadra ha qualche rituale pre-partita?

Riccardo: “I miei ruoli in campo sono molti essendo anche il capitano, però se parliamo di posizione io mi trovo in prima linea, dove ci sono tre posizioni e principalmente sono quelle che faticano di più a livello di forza. La squadra non ha nessun rituale pre-partita.”

Gaia: “Il mio ruolo in campo è quello di mediano di mischia, e le caratteristiche principali di questo ruolo sono: il passaggio preciso e veloce, rapida ripresa del pallone e agilità e velocità.

La nostra squadra ha alcuni rituali pre-partita che ci aiutano a concentrarci e a prepararci mentalmente. Ci mettiamo in cerchio e ricordiamo a noi stesse l'importanza di ogni singolo momento della partita. È un momento di unione e di concentrazione che ci prepara a scendere in campo con la giusta mentalità.”


- Quanto è importante il gioco di squadra nel rugby?

Riccardo: “Nel rugby il gioco di squadra è fondamentale soprattutto se si vuole vincere, inoltre è importante visto che la squadra è composta da 15 giocatori più altri 7 in panchina. ”

Gaia: “Nel rugby, il gioco di squadra è tutto, ogni azione è il risultato del lavoro di gruppo. Ogni giocatore è importante, ma è l’unione della squadra che fa la differenza. Una squadra che non sa collaborare, che non si aiuta reciprocamente, non vincerà mai.

Il rugby insegna che il successo arriva solo quando si lavora insieme, sia in attacco che in difesa.”


- Qual è stata la partita più importante per te?

Riccardo: “La partita più importante per me è stata quella per l'accesso in élite, vinta 28 a 27 contro una squadra molto forte.”

Gaia: “La partita più importante per me è stata quando nelle finali nazionali del 2024, ho fatto la mia prima meta ed è stata un’emozione indimenticabile.”


Secondo te quali valori racconta il rugby?

Riccardo: “I valori che trasmette il rugby sono principalmente il rispetto, il coraggio ed il lavoro di squadra.”

Gaia: “Il rugby racconta valori fondamentali come il rispetto, la disciplina e il sacrificio. Insegna a rispettare l'avversario e ad accettare la sconfitta con dignità. In campo, non si tratta solo di vincere, ma di sostenersi a vicenda, e di imparare a superare le proprie paure.”


Come reagisci alle vittorie e alle sconfitte?

Riccardo: “La reazione dipende dalla partita, da come vinci e da come perdi e chi hai di fronte come avversario. Perché se si perde contro una squadra nettamente superiore alla tua, ma hai fatto comunque una prestazione ottima con nulla da recriminarti non puoi essere giù di morale. Fondamentalmente la cosa più importante è dare sempre il massimo per essere soddisfatto al di là del risultato.”

Gaia: “Da ogni sconfitta ho l’opportunità di analizzare i miei errori e soprattutto usarla come motivazione per migliorare. Le vittorie sono le migliori ricompense del nostro duro lavoro, ma senza mai perdere di vista la voglia di fare ancora meglio.”


Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Continuerai col rugby?

Riccardo: “I miei obiettivi futuri sono continuare col rugby e arrivare a giocare nel massimo livello italiano, dunque sì, la mia idea è di voler continuare con questo sport.”

Gaia: “Il mio obiettivo è continuare a crescere come giocatrice e sono convinta che il rugby continuerà a far parte della mia vita, anche al di fuori del campo.”


Che consiglio daresti a chi vuole iniziare a giocare a rugby?

Riccardo: “Il consiglio che darei a chi vuole iniziare con il rugby è sicuramente di non abbattersi mai: qualunque ostacolo che ti ritroverai in mezzo alla tua carriera dovrai oltrepassarlo, e fare ancora di più, invece di mollare immediatamente.”

Gaia: “Il consiglio che darei è di non avere paura di mettersi in gioco. Il rugby può sembrare difficile all'inizio, ma la cosa più importante è divertirsi e imparare. La crescita arriverà con l'impegno, e ogni difficoltà sarà un'opportunità per migliorarsi.”


Da queste due interviste emerge chiaramente che il rugby non è solo uno sport fisico, ma anche un'esperienza di crescita personale e di squadra. Il rispetto per gli avversari, la disciplina e il senso di appartenenza sono valori fondamentali che vanno oltre il campo di gioco. Gli intervistati hanno voluto sottolineare come il rugby insegni a superare i propri limiti e a sostenere i compagni, creando anche legami molto profondi.


Queste interviste confermano ancor di più che il rugby è molto di più di una semplice competizione: è una scuola di vita, una seconda casa, dove la forza non sta solo nei muscoli, ma soprattutto nello spirito di squadra. Per chi è alla ricerca di uno sport capace di insegnare impegno, rispetto e sacrificio, il rugby rappresenta la scelta perfetta.




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