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TUTTI AL CINEMA PER LA PROIEZIONE “IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA”

AC Scuola Montessori APS

Aggiornamento: 26 gen

di Giovanni Capecci 3A

Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-Sociale


Il 5 novembre le classi dell’Istituto Montessori di Roma hanno partecipato alla visione in anteprima del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, ispirato alla storia vera di Andrea Spezzacatena, un ragazzo quindicenne che nel 2012 si tolse la vita a causa di atti di bullismo e cyberbullismo a sfondo omofobo. La madre di Andrea, Teresa Manes, ha voluto condividere la storia di suo figlio per sensibilizzare i giovani sull’importanza delle parole: anche una singola parola, se non soppesata, può condurre a gesti estremi. Con l’avvento dei social media, il fenomeno del bullismo, che prende il nome di cyberbullismo quando si manifesta online, è diventato più insidioso, grazie alla possibilità di nascondere l’identità del bullo. Questo anonimato ha contribuito a peggiorare la situazione, rendendo più difficile combattere il fenomeno. Spesso non ci rendiamo conto che le nostre azioni e parole hanno quasi sempre un impatto sugli altri. Non possiamo prevedere come una persona reagirà a un nostro comportamento, per questo è fondamentale prestare attenzione sia al modo in cui ci poniamo verbalmente, sia a come interagiamo fisicamente con il prossimo. Inoltre, tendiamo inconsapevolmente a influenzare la vita delle persone che ci circondano. Andrea, ad esempio, era un ragazzo brillante a scuola, un fratello premuroso e rispettoso degli altri. Nonostante vivesse in un bel contesto familiare e sociale, sono bastati un account fake creato per deriderlo e alcune battute offensive per spingerlo a compiere un gesto estremo. Questo episodio deve indurci a riflettere su noi stessi e sul modo in cui, spesso senza accorgercene, incidiamo sulla vita altrui. Bullismo e cyberbullismo, infatti, sono espressioni di una profonda insicurezza personale: chi si sente inadeguato o inferiore cerca di screditare gli altri per mascherare il proprio disagio. Tuttavia, con un piccolo atto di coraggio e chiedendo aiuto, si può iniziare a sentirsi accettati e compresi. Come amo dire: “La diversità è ricchezza”. Nessuna forma di diversità può essere considerata un errore, poiché è un elemento che arricchisce la società e stimola l’apertura mentale. Per quanto riguarda il film, è estremamente coinvolgente, sia a livello emotivo personale, sia per l’approfondimento della tematica delle parole e del bullismo. Ritengo che sia un film che tutti dovrebbero andare a vedere, per comprendere meglio le problematiche legate alla diversità e per promuovere un futuro in cui un semplice “pantalone rosa” non diventi motivo di discriminazione da parte della società. Per chi volesse, inoltre, Teresa si è curata, subito dopo la morte di Andrea, di scrivere un libro sulla vita del figlio, “Andrea… oltre il pantalone rosa”, utile per una riflessione ancora più personale e ancor più profonda.






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