di Agostino Bistarelli
membro Consiglio Direttivo AC Scuola Montessori APS
docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Statale "Maria Montessori"
Presentiamo, senza pretese sociologiche o statistiche, tre punti di vista sugli esami, uno per ciascuna componente
D. Lei ha fatto il presidente di commissione negli anni scorsi: quali sono le maggiori differenze con quest'anno?
R. Ho iniziato a presiedere le commissioni d'esame nel 2010 e posso quindi considerarmi un veterano. La differenza tra gli esami ante pandemia e post pandemia sono sia di carattere tecnico, in quanto negli ultimi anni non sono stati effettuate le prove scritte, che di carattere umano, in quanto tutte le commissioni hanno avuto un atteggiamento più soft nei confronti dei candidati. Noto che questo è anche stato facilitato dalla composizione delle commissioni che ha previsto solo la componente interna. Quest'anno il ritorno a due prove scritte ha fatto si che negli alunni aumentasse la tensione per l'esame ma lo spirito dei commissari è rimasto lo stesso.
D. Lei insegna in classi con un altro indirizzo di studi rispetto alle due classi che facevano parte della sua commissione. Trova questo un problema o un arricchimento per lei e la commissione?
R. Sostanzialmente non cambia nulla poiché la cultura è trasversale agli indirizzi di studio.
D. Le griglie di valutazione predisposte nazionalmente sono state un vantaggio o hanno irrigidito il lavoro di valutazione?
R. Non hanno sostanzialmente cambiato nulla. Le griglie di valutazione sono sempre gestibili dall'intelligenza dei commissari che le applicano in modo adeguato.
D. Pensa che questo sia stato un esame adeguato alle condizioni in cui gli studenti si sono trovati dopo questi anni di emergenza sanitaria?
R. Questa è una domanda a cui non posso rispondere in quanto non ho elementi sufficienti per poter esprimere un giudizio corretto.
D. Come ha trovato i candidati? Che riflessione può fare sul modo in cui hanno affrontato la prova?
R. Come in tutti gli esami in cui sono stato presente ci sono stati candidati che si sono preparati con cura altri che hanno “ galleggiato “ tra i voti, c’è poi una terza tipologia di candidati quelli che io chiamo “IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO“, sono quelli che pensano “come va, va“ e a volte, quasi sempre va.
Mi chiamo Achille Fraja insegnante di scienze motorie e sportive presso l’Istituto Pacinotti/Archimede di Roma e sono al mio ultimo anno di lavoro nella scuola. Non sono romano ma ciociaro, per l’esattezza di Veroli in provincia di Frosinone. Ho l’hobby del restauro di cose antiche, soprattutto mobili, e di bricolage in generale. Sono un appassionato escursionista montano nonché raccoglitore di funghi (quando li trovo). Nei prossimi anni avrò sicuramente più tempo per godermi le predette attività.
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